Le Patologie 




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STATI INFLUENZALI - INFLUENZA  
L'Influenza e' provocata da un Mixovirus. La malattia colpisce le persone di tutte le eta', ma l'incidenza maggiore e' tra i bambini in eta' scolare e la gravita' maggiore si ha tra i soggetti molto giovani, quelli anziani ed i malati. Le persone ad alto rischio sono quelle con malattie polmonari croniche (asma o bronchite cronica), i portatori di malattie valvolari cardiache (stenosi e/o insufficenza valvolare) o con altre malattie cardiache (di tipo ischemico: angina e/o infarto), con edema polmonare, i diabetici, i gravi dislipidemici, gli ipertesi ed i forti fumatori (in quanto soggetti con probabili danni cardio-vascolari e respiratori) e le persone anziane (si considerano -convenzionalmente- anziane le persone di eta' uguale o superiore ai 65 anni). Il periodo di incubazione e' in genere di 48 ore, si ha un esordio repentino, con brividi e febbre fino a 39° C che si instaura entro 24 ore. Appaiono presto prostazione e dolori generalizzati (piu' spiccati alla schiena ed alle gambe). La cefalea e' notevole, spesso con fotofobia e dolore retrobulbare. I sintomi del tratto respiratorio possono essere lievi all'inizio, con mal di gola, bruciore retrosternale, tosse non produttiva e talvolta raffreddore; ma piu' tardi la malattia respiratoria diviene dominante, la tosse puo' essere grave e produttiva. La pelle, specie al volto, e' calda e arrossata, gli occhi lacrimano facilmente. Solitamente i sintomi acuti regrediscono dopo 2-3 giorni. Un'infezione batterica secondaria dei bronchi e talvolta una polmonite sono evidenziate dalla persistenza di febbre, tosse ed altri sintomi respiratori per piu' di 5 giorni. Bisognera' pensare alla polmonite se si verificano dispnea, cianosi, rantoli ed una seconda elevazione termica. Con la polmonite la tosse aumenta e c'e' produzione di escreato purulento o -piu' raramente- sanguinolento. Per la profilassi (prevenzione) i vaccini -che comprendono i ceppi prevalenti di virus influenzali- riducono efficacemente l'incidenza (nuovi casi) di infezione tra i vaccinati per circa 1 anno dopo l'immunizzazione, questo fatto giustifica l'adozione di politiche di vaccinazione di massa nei soggetti "a rischio". C'e' sempre, pero,' una mutazione antigenica importante nel virus per cui -dopo l'anno- non si ha piu' alcuna protezione significativa: questo e' il motivo per il quale la vaccinazione va ripetuta ogni anno. La vaccinazione e' particolarmente importante per soggetti anziani e per i pazienti con malattie cardiache o polmonari o con altre patologie croniche (v. sopra). Le donne incinte che dovranno partorire nei mesi invernali dovrebbero essere anch'esse vaccinate. L'immunizzazione, preferibilmente durante l'autunno, consiste abitualmente in una dose di vaccino. Dopo la vaccinazione occorrono circa due settimane perche' si sviluppi l'immunita'. La terapia di base dell'influenza -senza complicazioni- e' di tipo sintomatico. Il paziente deve rimanere a letto o a riposo in modo adeguato ed evitare l'esercizio fisico nella fase acuta e per 24-48 ore dopo che la temperatura sia ritornata normale. Antipiretici ed analgesici risultano utili. Per alleviare l'ostruzione nasale si possono instillare periodicamente nel naso 1-2 gocce di fenilefrina; per il mal di gola sono utili gargarismi di soluzione salina isotonica calda; le inalazioni di vapore possono alleviare in qualche modo i sintomi respiratori ed impedire l'essicazione delle secrezioni. Le infezioni batteriche che dovessero complicare l'influenza richiederanno gli antibiotici idonei. A seconda della gravita' delle complicazioni si puo' ricorrere ad antibiotici per via orale o a quelli per via intramuscolare. Ambedue i trattamenti possono essere praticati a domicilio. Il ricovero ospedaliero e' necessario solo in casi molto gravi (pazienti in condizioni di salute molto gravi nella fase pre-influenzale).
     
STEATOSI EPATICA  
E' un abnorme accumulo di grasso nelle cellule del fegato (epatociti) che si ritiene sia la piu' comune risposta del fegato ad un insulto lesivo. Se il deposito di grassi e' rilevante, il fegato tende ad essere grossolanamente aumentato di volume. I lipidi che si accumulano nel fegato sono soprattutto trigliceridi. Un blocco nella produzione e secrezione di lipoproteine da parte del fegato e' spesso la causa piu' importante di accumulo di trigliceridi nel fegato. Nonostante la gran mole di ricerche, la patogenesi di molti casi di steatosi rimane comunque poco chiara. La steatosi epatica e' molto spesso rilevata dal riscontro di un fegato ingrossato non dolorabile ed e' in genere asintomatica, anche se talora si puo' avere dolore al quadrante superiore di destra dell'addome e ittero. La malattia e' poco correlata coi tests di funzionalita' epatica comunemente eseguiti; la diagnosi puo' essere posta solo su base istologica o ecografica. La steatosi epatica e' potenzialmente reversibile e, di per se', in genere non pericolosa. D'altra parte, poiche' essa puo' costituire l'unica spia di un danno da epatotossine o della presenza di una malattia non diagnosticata o di una malattia metabolica, la diagnosi e' importante. Non si conosce alcuna terapia specifica se non quella consistente nell'eliminazione delle cause o nel trattamento delle anomalie che sostengono la steatosi epatica
     
STITICHEZZA CRONICA - COSTIPAZIONE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Si parla di stitichezza cronica (costipazione) quando si ha difficoltà ad evacuare, oppure la defecazione è irregolare e poco frequente(meno di 3 volte la settimana). Le cause della stitichezza sono: una dieta povera di fibre, la mancata abitudine alla evacuazione naturale, la gravidanza, alcuni farmaci e persino il prolungato uso di lassativi, i quali se da un lato facilitano l'evacuazione, dall'altro impigriscono l'intestino. Gli individui nevrotici e che vivono in uno stato di continua tensione sono inclini alla stitichezza. Questa colpisce spesso anche le persone pigre, indolenti e tutte quelle che tendono ad irregolarità nelle abitudini. I sintomi più comuni della stitichezza sono: evacuazioni diradate, feci secche e dure, dolore alla parte inferiore dell'addome e, a volte, mal di testa.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Riattivare l'intestino pigro con metodi naturali mediante un'alimentazione varia e ricca di scorie e fibre. Somministrare dei lubrificanti per favorire l'evacuazione finchè le funzioni intestinali non si regolarizzano.
NOTE
Consultare il medico se alla stitichezza si accompagna la perdita di sangue con le feci
     
STITICHEZZA CRONICA - COSTIPAZIONE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Si parla di stitichezza cronica (costipazione) quando si ha difficoltà ad evacuare, oppure la defecazione è irregolare e poco frequente(meno di 3 volte la settimana). Le cause della stitichezza sono: una dieta povera di fibre, la mancata abitudine alla evacuazione naturale, la gravidanza, alcuni farmaci e persino il prolungato uso di lassativi, i quali se da un lato facilitano l'evacuazione, dall'altro impigriscono l'intestino. Gli individui nevrotici e che vivono in uno stato di continua tensione sono inclini alla stitichezza. Questa colpisce spesso anche le persone pigre, indolenti e tutte quelle che tendono ad irregolarità nelle abitudini. I sintomi più comuni della stitichezza sono: evacuazioni diradate, feci secche e dure, dolore alla parte inferiore dell'addome e, a volte, mal di testa.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Riattivare l'intestino pigro con metodi naturali mediante un'alimentazione varia e ricca di scorie e fibre. Somministrare dei lubrificanti per favorire l'evacuazione finchè le funzioni intestinali non si regolarizzano.
NOTE
Consultare il medico se alla stitichezza si accompagna la perdita di sangue con le feci.
     
STITICHEZZA OCCASIONALE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Si parla di stitichezza, o stipsi, occasionale quando si ha una diminuzione dell'attività funzionale dell'intestino. E' caratterizzata dal ritardo della progressione del materiale da evacuare lungo l'intestino,per cui si ha un indurimento delle feci, per sottrazione di acqua, con difficoltà nell'evacuazione. Avviene così una lenta intossicazione che può causare, specie se i fenomeni diventano frequenti,altri disturbi dovuti principalmente all'assorbimento di sostanze tossiche presenti nella massa fecale. Le cause principali della stitichezza sono: alimentazione con cibi troppo raffinati e poveri di fibre, insufficiente introduzione di liquidi, ritmi di vita frettolosi, vita troppo sedentaria, tensione nervosa. I sintomi più comuni della stitichezza sono: evacuazione difficile, feci secche e dure, dolore alla parte inferiore dell'addome.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Riattivare l'intestino pigro con metodi naturali mediante un'alimentazione varia e ricca di scorie e fibre. In caso di stitichezza occasionale si può fare ricorso a blandi lassativi.
NOTE
Consultare il medico se la stitichezza tende a ripetersi
     
STRABISMO  
Lo strabismo e' la deviazione patologica di uno o di entrambi gli assi oculari i cui rapporti risultano alterati, cosi' da produrre, a meno che un occhio non sia escluso dalla visione, una duplicita' dell'immagine osservata. Molto comune e' lo Strabismo latente (o eteroforia) che risulta evidente solo quando si esauriscono i riflessi di compensazione che l'individuo mette inconsciamente in atto. Nello Strabismo vero e proprio (o eterotropia) si hanno deviazioni degli assi visivi e alterazioni della visione binoculare, senza alterazioni dei movimenti oculari. Lo Strabismo vero puo' dipendere da disturbi dei centri dello sguardo e dell'innervazione dei muscoli estrinseci degli occhi, da difetti degli stessi muscoli, da alterazioni del globo oculare. Poiche' lo Strabismo puo' essere la conseguenza di una grave malattia oculare o neurologica, e' d'obbligo l'esame completo degli occhi e dello stato neurologico del paziente, indipendentemente dall'eta'. La deviazione oculare, se costante, deve essere studiata sin dalla nascita; se intermittente, dall'eta' di 6 mesi. Lo Strabismo non deve mai essere sottovalutato, presumendo che passera' con l'eta', poiche' puo' nascondere una grave malattia. Se il solo responsabile e' lo squilibrio muscolare, lo strabismo deve essere trattato precocemente con occhiali correttivi o lenti a contatto, miotici, educazione ortottica (per es. esercizi dell'occhio, bendatura dell'occhio normale) oppure ripristino chirurgico dell'equilibrio muscolare. Il trattamento precoce puo' prevenire l'ambliopia (diminuzione dell'acuita' visiva) e permette una prognosi migliore della visione binoculare. La perdita visiva permanente puo' verificarsi quando lo Strabismo e la conseguente ambliopia non vengano trattati prima dei 4-6 anni di eta'; e' inoltre necessario che il bambino venga sottoposto a controlli ripetuti almeno fino all'eta' di 10 anni
     
STRAPPI E STIRAMENTI MUSCOLARI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Lo strappo muscolare è lo stiramento doloroso di uno o più muscoli dovuto ad uno sforzo o ad un movimento sbagliato. Strappi e stiramenti muscolari sono incidenti comuni specie in chi pratica attività sportive. Sono causati da un'eccessivo sforzo muscolare compiuto da una muscolatura non allenata o da un muscolo affaticato che ha già esaurito le riserve energetiche. In questi casi le fibre muscolari subiscono un allungamento eccessivo e nei casi peggiori si può arrivare alla rottura. Si manifesta con dolore acuto a cui segue rigidità del muscolo e l'impossibilità di compiere movimenti senza aumentare il dolore. Il muscolo strappato può presentare un rigonfiamento nella zona della lesione talvolta accompagnato da ematoma per rottura dei vasi sanguigni.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Per ridurre il dolore e il gonfiore, praticare impacchi freddi, quindi applicare sulla parte pomate analgesiche ed antiinfiammatorie.
NOTE
Consultare il medico se i sintomi possono far supporre lesioni gravi
     
STRESS - TENSIONE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Lo stress (sforzo-tensione) è il risultato di una situazione di conflitto che si viene a creare tra uno stimolo esterno (fattore stressante) e la risposta dell'organismo. L'organismo dispone di certi meccanismi, che gli consentono di proteggersi dai fattori stressanti. I fattori stressanti possono essere fisici(per es.caldo o freddo eccessivi) oppure emotivi, come nel caso di un pericolo imminente. La risposta dell'organismo a simili stimoli esterni viene definita "adattamento"; tale adattamento assume forme diverse a seconda della natura del fattore stressante e del carattere dell'individuo. In genere, ad uno stimolo esterno fisico,segue una reazione dell'organismo parimenti fisica, mentre la risposta ad un fattore stressante di natura emotiva è sia fisica che emotiva (ira, paura, disgusto, ecc.).
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia consiste essenzialmente nella rimozione e/o allontanamento dei fattori stressanti.
NOTE
Consultare il medico in caso di reazioni di adattamento inadeguate (deboli o eccessive)
     
SUDORAZIONE ALLE MANI E AI PIEDI - DISID  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La disidrosi (sudorazione eccessiva delle mani e dei piedi) è una dermatosi che interessa gli spazi interdigitali e le regioni palmari delle mani e plantari dei piedi. E' caratterizzata da un'eccessiva sudorazione e possono anche essere presenti vescicole a contenuto limpido, raggruppate o disseminate, di varie dimensioni con tendenza a confluire in bolle. Le vescicole, quando presenti, risultano dure al tatto e resistenti ai traumi. Dopo qualche giorno, tendono a riassorbirsi lasciando delle croste squamose. La comparsa della disidrosi è sempre preceduta da prurito molto intenso. La disidrosi è frequente negli adolescenti e tende a recidivare, specie in primavera. Complicazioni possono essere: sovrapposizione di un'infezione batterica o un eczema allergico (in soggetti che svolgono un lavoro a contatto con sostanze irritanti).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Igiene scrupolosa delle mani e dei piedi. Bagni con antisettici e prodotti che riducono la sudorazione per impedire l'infiammazione ed eliminare eventuali microorganismi presenti sulla pelle.
NOTE
Consultare il medico specie se si sospetta la presenza di un'infezione microbica
     
SVENIMENTO - LIPOTIMIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Lo svenimento, chiamato indifferentemente sincope o collasso,è una temporanea perdita di coscienza dovuta a una riduzione del flusso di sangue nel cervello. Lo svenimento (o lipotimia) può essere causato da una forte emozione, da un'improvvisa riduzione del tasso di zucchero nel sangue (ipoglicemia), da un dolore violento, da un improvviso abbassamento della pressione sanguigna, da un eccesso di calore, da uno sforzo fisico o da uno stress emotivo. Si manifesta con sintomi costituiti da malessere, abbassamento della vista, pallore, sudorazione, nausea, ecc. ai quali può seguire perdita di conoscenza, polso piccolo e frequente, spesso aritmico, irregolarità del respiro. Solitamente si risolve in breve tempo, con la distensione del paziente e l'allentamento di lacci o cinture che lo costringono.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Ai primi sintomi è opportuno far sdraiare il soggetto e sollevargli le gambe; o farlo sedere con la testa reclinata sulle ginocchia. Non somministrare caffè, alcolici o comunque liquidi.
NOTE
Consultare il medico specie se gli svenimenti si ripetono
     
TAPPO DI CERUME  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il cerume è una sostanza giallo-brunastra prodotta da ghiandole presenti nel condotto uditivo esterno ed è normalmente secreto in tutti gli individui. Non si conoscono con precisione le cause di una eccessiva produzione di cerume ma per qualche ragione le ghiandole che secernono il cerume divengono troppo attive e producono pertanto una grande quantità di tale sostanza. La secrezione ghiandolare si accumula e forma il tappo di cerume. Lo stesso può però anche essere conseguenza non di una iperproduzione ma di una scarsa igiene. I sintomi di un eccesso di cerume consistono principalmente in un'improvvisa perdita dello udito nell'orecchio interessato, perdita che si può verificare dopo un bagno,una doccia o una nuotata. Imbevendosi di acqua, il cerume diventa più molle e, una volta essiccato,forma il tappo che ostruisce il condotto uditivo.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia si avvale dell'estrazione del tappo mediante lavaggio del condotto uditivo con acqua a 37-39 gradi C., previo ammorbidimento con acqua ossigenata o soluzioni emollienti.
NOTE
Consultare il medico se si è soggetti ad una eccessiva produzione di cerume
     
TARTARO DENTARIO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il tartaro è un deposito più o meno duro e calcinoso, con colorazioni diverse che vanno dal giallo al bruno, che si raccoglie soprattutto intorno al colletto dei denti. E' detto anche tartaro salivare perchè ha origine essenzialmente dalla saliva. Il meccanismo della sua formazione non è ancora completamente chiarito, ma molti ritengono che esso sia dovuto alla precipitazione dei sali minerali (presenti nella saliva) su una base batterica e di detriti alimentari. Condizioni locali (quali intervalli dentari, denti cariati, protesi, ecc.) favoriscono la precipitazione dei sali e quindi la formazione del tartaro. Una scarsa igiene orale favorisce sicuramente la sua formazione. Se il tartaro è recente la sua consistenza è molle ed il colorito è biancastro. Se è di vecchia formazione è duro e di colorito scuro.
CONSIGLI TERAPEUTICI
L'unica terapia efficacie è la rimozione del tartaro (ablazione). Si può sicuramente attuare una prevenzione con una corretta igiene orale, con l'uso del filo interdentale e dell'idropulsore.
NOTE
Visite periodiche dal dentista (almeno 2 volte l'anno) per l'ablazione del tartaro
     
TEMPORANEA INSUFFICIENZA DIGESTIVA BILIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La cistifellea è un organo che raccoglie la bile prodotta dal fegato e la concentra, per poi immetterla nell'intestino durante la digestione. La bile è indispensabile per la digestione dei grassi e delle sostanze simili. I disturbi funzionali della cistifellea sono la causa più frequente di svariati problemi digestivi. Tali disturbi sono caratterizzati dalla ridotta capacità della cistifellea di fornire la bile necessaria per i processi digestivi. I sintomi principali dei disturbi funzionali della cistifellea sono: indigestione cronica (impossibilità a digerire cibi fritti, unti, grassi, certa frutta e verdure crude) e bruciore di stomaco. Per prevenire un cattivo funzionamento della cistifellea occorre seguire una dieta moderata evitando soprattutto grandi quantità di grassi e di cibi fritti e/o unti.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Eliminare dalla dieta grassi, fritti, salse, frutta e verdure crude. Seguire un regime alimentare leggero, vario e con pasti scarsi. Somministrare farmaci antidispeptici di uso specifico.
NOTE
Consultare il medico se i disturbi digestivi non sono un fatto episodico(abusi alimentari)
     
TENDINITE - TENOSINOVITE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La tendinite è l'infiammazione dei tendini,che può essere isolata o coinvolgere anche la guaina che riveste i tendini (tenosinovite). Si manifesta con dolore e limitazione dei movimenti dell'articolazione o dell'arto. Il dolore può essere improvviso, in caso di strappo, o continuo in caso di infiammazione. La causa della tendinite è quasi sempre di natura traumatica, si tratta di traumi lievi e ripetuti per lungo tempo, caratteristici di alcune professioni o sport(musicisti,tennisti, marciatori, ecc..).Questi piccoli traumi provocano lievi danni, che però, mancando il riposo, non guariscono e si accumulano. Il manifestarsi della malattia può essere anche dovuto ad un fattore reumatico:è infatti più frequente nei mesi freddi e nei soggetti che lavorano in ambiente umido. Le sedi più colpite sono le mani, il polso, il collo del piede.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La cura si basa su riposo e fisioterapia. Sono utili farmaci ad azione antinfiammatoria, antidolorifica e lenitiva.
NOTE
Consultare il medico se si sospetta lo strappo o la rottura del tendine
     
TETANO  
Il Tetano e' provocato da una esotossina prodotta dal Clostridium Tetani. Le spore del bacillo restano vitali per anni e si possono rinvenire nel terreno e nelle feci animali. Il Tetano puo' insorgere da ferite banali, cosi' come da ferite pesantemente contaminate. I tossicodipendenti sono particolarmente esposti al tetano, cosi' come lo sono pazienti con ustioni e ferite chirurgiche. L'infezione puo' svilupparsi anche nell'utero post partum e nell'ombelico dei neonati. La malattia clinica non conferisce immunita'. Il periodo di incubazione va da 2 a 50 giorni. Il sintomo piu' frequente e' la rigidita' della mandibola che va sempre considerata segno di tetano, a meno di diversa dimostrazione. Altri sintomi sono la difficolta' alla deglutizione, stato di agitazione, irritabilita', rigidita' di collo, braccia o gambe, cefalea, sensazione di freddo e convulsioni. Successivamente il paziente ha difficolta' ad aprire la mandibola; gli spasmi dei muscoli facciali provocano una espressione caratteristica con un sorriso fisso e sopracciglia sollevate. Lo spasmo degli sfinteri provoca ritenzione urinaria o costipazione; le convulsioni dolorose, con sudorazione profusa sono caratteristiche e vengono provocate da stimoli minimi, come una corrente d'aria, un rumore o una oscillazione del letto. Nella profilassi, una immunizzazione primaria contro il tetano mediante tossoide adsorbito e' migliore della somministrazione di antitossina al momento della lesione. In un paziente non adeguatamente immunizzato bisogna somministrare 250-500 unita' di immunoglobuline tetaniche umane a seconda del potenziale della ferita e non in base all'eta' o al peso corporeo. Di essenziale importanza e' una pronta ed accurata pulizia delle ferite, specie se profonde e da punta, poiche' sporcizia e tessuti morti facilitano la moltiplicazione del Clostridium. In Italia i casi pi¨ diffusi di tetano sono causati da piccoli lavori di giardinaggio
     
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