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Le Patologie | ||
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IPERTIROIDISMO |
L'ipertiroidismo e' una condizione morbosa causata da eccessiva produzione di ormoni tiroidei, derivante quasi costantemente dalla iperattivita' della tiroide. L'aumentata secrezione ormonale presuppone la presenza di un maggior numero di cellule secernenti nella tiroide, cioe' un'iperplasia. Questo fenomeno puo' manifestarsi clinicamente come un nodo unico (adenoma o morbo di Plummer) o multiplo (gozzo nodulare), oppure come un aumento diffuso e omogeneo della tiroide (morbo di Basedow). I segni piu' comuni dell'Ipertiroidismo sono: gozzo, tachicardia, epidermide calda, sottile ed umida, tremori, fibrillazione atriale, protusione del bulbo oculare. I sintomi piu' frequenti sono: nervosismo e iperattivita', aumento della sudorazione, ipersensibilita' al calore, palpitazioni, astenia, perdita di peso associata ad aumento dell'appetito, tachicardia, insonnia, debolezza, frequenti movimenti peristaltici intestinali. L'Ipertiroidismo ha prognosi buona se adeguatamente trattato con farmaci inibenti l'attivita' della tiroide che devono essere assunti per tutta la vita. Se la malattia e' trascurata esistono seri rischi di lesioni irreversibili, soprattutto a livello degli apparati cardiocircolatorio e oculare
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IPOTIROIDISMO |
E' una condizione morbosa causata da carenza di ormoni tiroidei, con rallentamento dei processi metabolici che interessa tutti gli organi ed apparati. Le conseguenze dell'Ipotiroidismo sono assai piu' gravi se insorge nell'infanzia perche' si possono verificare alterazioni permanenti dello sviluppo corporeo e intellettivo. L'Ipotiroidismo e' nella maggior parte dei casi primario, cioe' dovuto a patologie della tiroide: assenza, scarso sviluppo della ghiandola e sua posizione in sede anomala, carenza genetica degli enzimi per la sintesi degli ormoni tiroidei, insufficiente apporto di iodio, esiti di tiroiditi. I soggetti affetti da Ipotiroidismo primario sono caratterizzati dall'espressione del viso tarda, le palpebre sono abbassate, i capelli sono radi, ruvidi, secchi, la pelle e' ruvida, secca, spessa, sono presenti stanchezza e debolezza croniche, intolleranza al freddo, aumento del peso corporeo, pallore e anemia, stipsi. C'e' spesso carotenemia, particolarmente rilevabile nelle palme delle mani e nelle piante dei piedi, causata dal deposito di carotene negli strati epidermici ricchi di lipidi. Spesso nelle donne si ha menorragia (aumento della quantita' di flusso). Talora e' presente un gozzo che rappresenta un tentativo di compenso alla carenza ormonale: la tiroide infatti cresce di volume per aumentare la produzione di ormoni tiroidei. Sono possibili inoltre forme di Ipotiroidismo secondarie, da alterata secrezione dell'ormone ipofisario TSH. La terapia, farmacologica, consiste nella somministrazione di ormoni tiroidei
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IRREGOLARITA' MESTRUALE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il ciclo mestruale si ripete ogni 28 giorni circa,ma è soggetto a notevoli variazioni e in certe donne può anche ricorrere ad intervalli di 21,30,35 o addirittura 40 giorni. Ciò che è importante osservare sono i cambiamenti di ritmo del ciclo mestruale. Il significato di un flusso irregolare varia a seconda del tipo di irregolarità e una leggera variazione di uno o due giorni,sia nell'inizio sia nella durata del flusso, è abbastanza comune ed è priva di significato patologico. Cambiamenti sensibili della data di inizio, della durata e della quantità del flusso, o la presenza di perdite di sangue indipendenti dalla mestruazione devono essere portati alla attenzione del medico, come anche la presenza di perdite "colorate" prima o dopo il ciclo. Le irregolarità mestruali possono essere originate da: squilibri ormonali; infezioni; stati ansiosi; ecc.. CONSIGLI TERAPEUTICI La cura consiste nella rimozione delle cause che hanno determinato le irregolarità mestruali. Se l'irregolarità è dovuta a stati ansiosi può risultare utile il ricorso a sedativi vegetali NOTE Consultare il medico per una corretta diagnosi specie in caso di alterazioni del ciclo |
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LACRIMAZIONE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La secrezione lacrimale è il prodotto delle ghiandole lacrimali ed ha il compito di umidificare la congiuntiva e di asportare, insieme con il movimento delle palpebre, corpi estranei (polveri o germi) dalla congiuntiva. In condizioni normali la quantità di liquido lacrimale è appena sufficiente per umidificare la superficie della congiuntiva. L'attività lacrimale può tuttavia aumentare in modo considerevole per effetto di diversi stimoli irritativi,meccanici e/o chimici,sulla congiuntiva, sulla cornea e sulla mucosa nasale, o in seguito ad illuminazione intensa dell'occhio. Ma può anche essere provocata da reazioni allergiche, da fumo, dal vento tagliente, da infiammazione della congiuntiva(congiuntivite) o in presenza di un corpo estraneo. Di solito tale fenomeno è frequente nelle persone anziane. CONSIGLI TERAPEUTICI Risultano utili colliri ad azione antisettica e decongestionante. NOTE Consultare il medico se il fenomeno non si risolve |
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LENTI A CONTATTO |
Le lenti a contatto corneali rigide sono dischi sottili, a forma di piattino, costituite da polimetil metacrilato (una plastica dura) che si sposta nel secreto lacrimale sovrastante la cornea. Le lenti hanno un diametro che varia dai 7 ai 10mm e coprono parte della cornea. Le lenti a contatto idrofile morbide hanno un diametro che varia da 13 a 15 mm e ricoprono l'intera cornea. Fatte di poli-2-idrossietil- metacrilato (HEMA) ed altri materiali plastici morbidi, queste lenti si modellano sull'occhio. Le lenti non idrofile flessibili (per es. fatte di di silicone) sono attualmente in studio; mentre sono disponibili le lenti realizzate con il polimero cellulosa acetato butirrato (CAB); entrambi questi tipi di lenti assicurano alla cornea del portatore una maggiore permeabilita' all'ossigeno. Le lenti a contatto permettono sempre una maggiore acutezza visiva ed una migliore visione periferica rispetto a quella fornita dagli occhiali e vengono prescritte per correggere vizi di rifrazione (per es. presbiopia e miopia, astigmatismo, anisometropia, afachia) ed in caso di cheratocono. Le lenti a contatto rigide richiedono un periodo di adattamento di almeno una settimana per raggiungere il massimo confort nel portarle; durante questo periodo il paziente aumenta gradualmente il numero di ore giornaliere durante le quali porta le lenti. Non deve avvertire alcun dolore in nessun momento; il dolore indica che la lente a contatto e' stata male inserita. Le lenti a contatto rigide, se sono state male inserite, se sono portate in ambiente nocivo (per es. povero di ossigeno, fumoso, ventoso), oppure se piccoli corpi estranei (fuliggine, polvere) vengono intrappolati tra la lente e la cornea possono causare abrasioni corneali superficiali accompagnate da forte dolore, fotofobia e ansia. Un certo fastidio puo' essere avvertito anche in seguito alla rimozione delle lenti, specialmente dopo un uso eccessivamente protratto. Questa situazione si puo' risolvere spontaneamente non portando le lenti per un giorno. Grazie alla loro grandezza le lenti a contatto morbide possono essere manipolate piu' facilmente dalle persone anziane. Poiche' esse si modellano sull'occhio, non vengono espulse spontaneamente come puo' avvenire per le lenti rigide ed i corpi estranei meno facilmente si depositeranno sotto di esse. In genere l'uso delle lenti morbide risulta subito confortevole ed e' necessario un breve (o nessun) periodo di adattamento; inoltre, sono particolarmente adatte ai pazienti che sono soggetti a cadute (anziani, o pazienti affetti da epilessia o da disturbi circolatori cerebrali) in quanto non provocano traumi all'occhio. D'altra parte le lenti morbide quando si asciugano diventano fragili, rompendosi con estrema facilita'. Inoltre richiedono una cura e un trattamento speciale in quanto nell'occhio imbibendosi di liquido lacrimale favoriscono la crescita di germi. Le lenti a contatto non devono essere portate se gli occhi sono infiammati od infetti, ne' durante il sonno o quando si fa il bagno
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LEUCEMIA |
Termine che designa un gruppo piuttosto vario di malattie tumorali delle cellule bianche (globuli bianchi) del sangue, caratterizzate da gravi alterazioni dei meccanismi che regolano i processi di sintesi e maturazione cellulare. In base al tipo di cellule coinvolte le Leucemie vengono classificate in Leucemie mieloidi e Leucemie linfoidi. Dal punto di vista clinico invece e' possibile distinguere forme acute, caratterizzate da un decorso rapidamente infausto nel caso non siano curate, e quelle croniche con un andamento piu' lento e stabile nel tempo. La Leucemia linfoide e' piu' frequente nei bambini e nei giovani adulti, le forme mieloidi sono piu' tipiche dell'eta' adulta. Non e' noto un agente causale specifico delle Leucemie, che sembra essere il risultato finale della combinazione da un lato della costituzione biologica degli individui e dall'altro dalle interazioni degli stessi con l'ambiente in cui vivono o lavorano. Numerose sostanze chimiche quali i solventi, i coloranti oppure le radiazioni ionizzanti rappresentano fattori di rischio accertati per lo sviluppo dei tumori in generale e delle Leucemie in particolare. Le Leucemie acute sono caratterizzate dalla proliferazione di elementi cellulari immaturi. Infatti, la caratteristica fondamentale della cellula leucemica e' l'esaltata capacita' proliferativa associata ad una incapacita' a maturare negli elementi adulti. L'accumulo di queste cellule indifferenziate determina una inibizione dei processi che portano alla sintesi delle cellule normali del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). Le cellule leucemiche proliferano inizialmente nel midollo osseo, passano successivamente nel circolo vascolare per depositarsi a livello di vari tessuti e organi. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un inizio graduale, dominano i disturbi legati alla diminuita produzione delle cellule normali del sangue: anemie, infezioni, emorragie. Le infezioni costituiscono una delle complicanze piu' temibili e in genere si hanno a livello della pelle, delle gengive, dei polmoni, delle vie urinarie. La Leucemia, sia mieloide che linfoide, qualora non venga trattata e' una malattia sempre mortale. La prognosi della malattia e' invece modificata dalle moderne strategie terapeutiche, grazie alle quali si riescono ad ottenere, in una percentuale discreta di pazienti, remissioni della malattia per periodi spesso prolungati. In particolare nelle Leucemie linfoidi dei bambini, i risultati sono incoraggianti: con gli attuali schemi di terapia piu' del 50% dei bambini malati ha la probabilita' di guarire definitivamente. Nelle Leucemie mieloidi la percentuale di remissione e' molto elevata, purtroppo il numero di ricadute e' attualmente ancora elevato. Al fine di migliorare i risultati, negli ultimi anni si e' ricorso al trapianto di midollo osseo, da donatore compatibile; esso e' efficace sia nelle forme mieloidi che linfoidi ed i risultati migliori si sono ottenuti nei soggetti giovani e nei bambini. Le Leucemie croniche sono forme meno aggressive di quelle acute, caratterizzate da un andamento piu' stabile nel tempo. Anch'esse si differenziano in forme mieloidi e linfoidi. La forma mieloide e' una malattia dell'eta' adulta; si caratterizza per un aumento delle dimensioni della milza e per una aumentata produzione di granulociti. Il 95% dei pazienti presenta una caratteristica alterazione cromosomica che si ritiene coinvolta nella genesi della malattia. Mentre la fase cronica della malattia risponde piuttosto bene ai farmaci impiegati per diminuire il numero di granulociti leucemici, la fase acuta appare generalmente refrattaria alla maggior parte dei tentativi terapeutici. La leucemia linfatica cronica e' anch'essa una malattia tumorale dell'eta' adulta e si caratterizza per l'accumulo dei linfociti maturi nel sangue e nel midollo osseo. Le cellule leucemiche possono infiltrare la milza ed i linfonodi. La malattia ha spesso un andamento rapido e spesso non richiede la somministrazione di nessun farmaco. Tipicamente i pazienti presentano una riduzione delle gammaglobuline per cui sono piu' esposti alle infezioni
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LUPUS ERITEMATOSO |
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' una malattia cronica, infiammatoria, ne sono affette in prevalenza donne giovani. Esordisce in maniera subdola (febbricola o febbre, malessere generale e dolori articolari), ma in seguito il quadro può evidenziare lesioni del tessuto connettivo con: * eritema a farfalla (cute) * artralgie (articolazioni) * proteinuria (rene) * ulcerazioni alla bocca (mucose) * psicosi e convulsioni (sistema nervoso centrale). Nel sangue è presente il fattore LE. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia vede l'utilizzo di blandi antidolorifici nei casi lievi fino ai cortisonici o agli immunosoppressori nei casi più gravi |
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MACCHIE DELLA PELLE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le macchie della pelle consistono in aree cutanee circoscritte, che mostrano una alterazione del colorito e che sono di dimensioni e forma variabili, a limiti netti o sfumati. Si distinguono dai nei che hanno in genere un colorito più scuro e più localizzato. Oltre che sulle mani, questo tipo di macchie compaiono anche sulle spalle o sul decolletè. Si presentano, in genere, in tarda età in persone che sono state esposte per anni alla luce solare diretta. Sono causate dall'invecchiamento cutaneo sotto lo stimolo dei raggi ultravioletti, oppure possono presentarsi quando si sono usate, durante l'esposizione al sole, sostanze fotosensibilizzanti (medicinali,profumi,ecc.) o ci sono esiti recenti di acne. Possono anche rappresentare un effetto secondario alla assunzione di anticoncenzionali. CONSIGLI TERAPEUTICI Evitare qualsiasi esposizione al sole.E' utile l'assunzione di vitamine A, C ed E contro lo invecchiamento della pelle. Localmente risultano efficaci creme alla vitamina A ed E. Esistono preparati specifici per sbiadirle. NOTE Consultare il medico specie se compaiono in giovane età e senza causa evidente |
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MACCHIE SOLARI - EFELIDI |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le efelidi sono piccole macchie cutanee di colore giallo-brunastro, rotondeggianti od ovali, a superficie liscia. Sono dovute ad un aumento del pigmento di melanina. Si accentuano e possono subire modificazioni strutturali con l'esposizione alle radiazioni solari. Le efelidi si localizzano diffusamente alle zone scoperte del corpo (viso, collo, mani, arti superiori) e si rendono più evidenti nel periodo primaverile ed in quello estivo,mentre nel periodo autunnale ed in quello invernale tendono ad attenuarsi. Si manifestano in special modo in soggetti giovani, con pelle poco pigmentata e con capelli biondi o rossi. Le macchie solari tendono a diminuire con la età, fino a sparire completamente dopo i 40 anni. CONSIGLI TERAPEUTICI E'importante evitare una protratta esposizione alle radiazioni solari. E' consigliabile l'uso di creme protettive antisolari. NOTE Consultare il medico se si notano rilevanti modificazioni strutturali delle macchie |
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MAL DI DENTI |
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' uno dei disturbi più frequenti ed è quasi sempre dovuto all'infiammazione della polpa dentaria (pulpite), che contiene tessuto nervoso, e delle strutture che la circondano o alla presenza di un processo infettivo (ascesso, periodontite, ecc.). La pulpite può comparire dopo un trauma o dopo un'infezione, che si sviluppa soprattutto nei denti cariati, o anche dopo un intenso stimolo termico. La sintomatologia è caratterizzata da dolori acuti e pulsanti, continui o intermittenti.Con il progredire dell'infiammazione il dolore diventa intenso e lancinante. Gli ascessi dentari (raccolta localizzata di pus) sono quasi sempre accompagnati da una reazione locale, caratterizzata da dolore intenso (che può aumentare anche con la sola ingestione di alimenti troppo caldi o freddi), gonfiore e arrossamento della zona. CONSIGLI TERAPEUTICI Per prevenire il mal di denti è fondamentale una corretta igiene dentale. Per quanto riguarda il dolore si possono utilizzare farmaci antidolorifici o farmaci antalgici da applicare localmente. NOTE Consultare il medico in presenza di un ascesso. |
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MAL DI GOLA - FARINGITE ACUTA |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il mal di gola, o faringite acuta, è la infiammazione della mucosa della faringe che può essere dovuta sia a fattori irritanti che a fattori batterici. La faringe è una delle porzioni iniziali delle vie respiratorie (faringe - laringe - trachea) posta dietro le cavità nasali e la bocca. I sintomi della faringite sono: dolore alla gola; dolore alle orecchie; difficoltà di deglutizione; arrossamento e gonfiore della gola. Può essere presente anche la febbre, spesso accompagnata da una sensazione di malessere generale. La faringite acuta è spesso accompagnata da: solletico e sensazione di corpo estraneo alla gola, tosse. Quando l'infiammazione si diffonde anche alle cavità nasali (rinofaringite),oltre ai sintomi su elencati si può avere anche rinorrea (cioè perdita di liquido dal naso). CONSIGLI TERAPEUTICI In presenza di una faringite è opportuno non fumare.Molto utile è il trattamento locale con soluzioni antinfiammatorie e antisettiche.Sono inoltre utili gargarismi con disinfettanti e pastiglie per la gola. NOTE Consultare il medico in presenza di febbre e catarro |
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MAL DI MARE, D'AUTO, D'AEREO - CHINETOSI |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La chinetosi è la sofferenza provocata da movimenti impressi passivamente al corpo da mezzi di trasporto (nave, auto, aereo, ecc.). La posizione dell'uomo nello spazio è regolata dal labirinto che è una zona dell'orecchio. Tale zona è collegata mediante fibre nervose al cervello, e consente la stabilità del corpo nello spazio sia quando è in posizione eretta o seduta, ma anche quando è in movimento. Quando il labirinto riceve una stimolazione non usuale e/o improvvisa, come in seguito ad ad una spinta, si può perdere l'equilibrio. Se sottoposto a brusche oscillazioni, come quando si naviga con mare mosso o quando si viaggia in aereo o treno, il labirinto può rispondere in modo non adeguato. La sintomatologia classica consiste in: malessere generale, eccessiva produzione di saliva, cefalea, aumento della sudorazione, pallore, sonnolenza, nausea e vomito. CONSIGLI TERAPEUTICI Di norma si risolve rapidamente appena cessano le sollecitazioni meccaniche che l'hanno prodotta. Se si è soggetti a tale disturbo è opportuno il ricorso a farmaci antinausea e antivomito (gomme masticabili, cerotti, ecc.). NOTE Consultare il medico se si hanno vertigini o ronzii nelle orecchie |
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MAL DI MONTAGNA |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il mal di montagna è quell'insieme di sintomi provocati dall'alta quota. Colpisce quelle persone che, sporadicamente, affrontano escursioni in montagna. Questo perchè la concentrazione d'ossigeno nell'aria diminuisce progressivamente con l'altitudine. Di norma l'organismo si adatta ad una più bassa concentrazione di ossigeno aumentando il numero delle inspirazioni, e mettendo in atto una serie di reazioni di compensazione. Per fare ciò è necessario un tempo adeguato (tempo di acclimatamento). Il mal di montagna può subentrare se il periodo di acclimatamento non è sufficiente, oppure quando i meccanismi di compensazione diventano solo parzialmente efficaci (oltre i 4mila metri). I sintomi del mal di montagna sono: cefalea, nausea e vomito, senso di affaticamento, difficoltà respiratoria e aumento della frequenza cardiaca. CONSIGLI TERAPEUTICI Per eliminare la sintomatologia basta scendere di quota. E' consigliabile non fumare e non bere alcolici durante le escursioni in montagna. NOTE Consultare il medico in caso notevoli difficoltà respiratorie |
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MAL DI PANCIA - COLICHE ADDOMINALI |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il mal di pancia è un disturbo tipico di svariate affezioni dell'apparato digerente. Con il termine coliche addominali si indica qualsiasi dolore legato alla contrattura o allo spasmo degli intestini. La maggior parte dei disturbi dell'intestino, che si manifestano con il sintomo generico del mal di pancia o con coliche addominali, hanno in comune rumori e gorgoglii addominali, emissione di gas dall'intestino, diarrea o stitichezza. Si manifestano con crisi più o meno lunghe, più o meno ravvicinate, spesso accompagnate da pallore, vomito, stato ansioso, prostrazione e svuotamento intestinale irregolare (la diarrea si alterna alla stitichezza). Possono essere originati da: abusi alimentari, infezioni intestinali, dieta troppo ricca di fibre, intolleranze alimentari, tensione nervosa e stati ansiosi. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia è sintomatica.In presenza di dolore risultano utili i farmaci antispastici. Se c'è diarrea farmaci adsorbenti. In caso di stipsi aumentare l'apporto di fibre. NOTE Consultare il medico specie in caso di dolori acuti localizzati ed in presenza di febbre |
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MAL DI SCHIENA - LOMBAGGINE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
Con il termine di lombaggine (mal di schiena) si indica la manifestazione dolorosa, localizzata nella parte inferiore della schiena, dovuta all'infiammazione dei muscoli. Colpisce soprattutto l'età adulta, il sesso femminile, le persone che svolgono lavori pesanti e tutte quelle che per il loro lavoro espongono a maggior usura le articolazioni della colonna vertebrale. Si può avere una lombaggine in forma acuta, in cui il dolore, di solito intenso, può essere tale da impedire anche piccoli movimenti e compare improvvisamente,spesso dopo un movimento brusco o anomalo e a volte dopo uno sforzo anche banale. Le forme croniche, più frequenti e spesso esasperanti per il loro protrarsi nel tempo, possono essere dovute ad un eccessivo peso corporeo (per sovraccarico della colonna vertebrale), ad artrosi, a reumatismo, ecc.. CONSIGLI TERAPEUTICI Le lombaggini acute si risolvono, generalmente in pochi giorni, con il riposo e con farmaci che facilitano il rilassamento muscolare e che riducono il dolore. Nelle forme croniche è particolarmente indicata la fisioterapia. NOTE Consultare il medico se, oltre la schiena, sono dolenti anche altre articolazioni |
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