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Le Patologie | ||
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LACRIMAZIONE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La secrezione lacrimale è il prodotto delle ghiandole lacrimali ed ha il compito di umidificare la congiuntiva e di asportare, insieme con il movimento delle palpebre, corpi estranei (polveri o germi) dalla congiuntiva. In condizioni normali la quantità di liquido lacrimale è appena sufficiente per umidificare la superficie della congiuntiva. L'attività lacrimale può tuttavia aumentare in modo considerevole per effetto di diversi stimoli irritativi,meccanici e/o chimici,sulla congiuntiva, sulla cornea e sulla mucosa nasale, o in seguito ad illuminazione intensa dell'occhio. Ma può anche essere provocata da reazioni allergiche, da fumo, dal vento tagliente, da infiammazione della congiuntiva(congiuntivite) o in presenza di un corpo estraneo. Di solito tale fenomeno è frequente nelle persone anziane. CONSIGLI TERAPEUTICI Risultano utili colliri ad azione antisettica e decongestionante. NOTE Consultare il medico se il fenomeno non si risolve |
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LENTI A CONTATTO |
Le lenti a contatto corneali rigide sono dischi sottili, a forma di piattino, costituite da polimetil metacrilato (una plastica dura) che si sposta nel secreto lacrimale sovrastante la cornea. Le lenti hanno un diametro che varia dai 7 ai 10mm e coprono parte della cornea. Le lenti a contatto idrofile morbide hanno un diametro che varia da 13 a 15 mm e ricoprono l'intera cornea. Fatte di poli-2-idrossietil- metacrilato (HEMA) ed altri materiali plastici morbidi, queste lenti si modellano sull'occhio. Le lenti non idrofile flessibili (per es. fatte di di silicone) sono attualmente in studio; mentre sono disponibili le lenti realizzate con il polimero cellulosa acetato butirrato (CAB); entrambi questi tipi di lenti assicurano alla cornea del portatore una maggiore permeabilita' all'ossigeno. Le lenti a contatto permettono sempre una maggiore acutezza visiva ed una migliore visione periferica rispetto a quella fornita dagli occhiali e vengono prescritte per correggere vizi di rifrazione (per es. presbiopia e miopia, astigmatismo, anisometropia, afachia) ed in caso di cheratocono. Le lenti a contatto rigide richiedono un periodo di adattamento di almeno una settimana per raggiungere il massimo confort nel portarle; durante questo periodo il paziente aumenta gradualmente il numero di ore giornaliere durante le quali porta le lenti. Non deve avvertire alcun dolore in nessun momento; il dolore indica che la lente a contatto e' stata male inserita. Le lenti a contatto rigide, se sono state male inserite, se sono portate in ambiente nocivo (per es. povero di ossigeno, fumoso, ventoso), oppure se piccoli corpi estranei (fuliggine, polvere) vengono intrappolati tra la lente e la cornea possono causare abrasioni corneali superficiali accompagnate da forte dolore, fotofobia e ansia. Un certo fastidio puo' essere avvertito anche in seguito alla rimozione delle lenti, specialmente dopo un uso eccessivamente protratto. Questa situazione si puo' risolvere spontaneamente non portando le lenti per un giorno. Grazie alla loro grandezza le lenti a contatto morbide possono essere manipolate piu' facilmente dalle persone anziane. Poiche' esse si modellano sull'occhio, non vengono espulse spontaneamente come puo' avvenire per le lenti rigide ed i corpi estranei meno facilmente si depositeranno sotto di esse. In genere l'uso delle lenti morbide risulta subito confortevole ed e' necessario un breve (o nessun) periodo di adattamento; inoltre, sono particolarmente adatte ai pazienti che sono soggetti a cadute (anziani, o pazienti affetti da epilessia o da disturbi circolatori cerebrali) in quanto non provocano traumi all'occhio. D'altra parte le lenti morbide quando si asciugano diventano fragili, rompendosi con estrema facilita'. Inoltre richiedono una cura e un trattamento speciale in quanto nell'occhio imbibendosi di liquido lacrimale favoriscono la crescita di germi. Le lenti a contatto non devono essere portate se gli occhi sono infiammati od infetti, ne' durante il sonno o quando si fa il bagno
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LEUCEMIA |
Termine che designa un gruppo piuttosto vario di malattie tumorali delle cellule bianche (globuli bianchi) del sangue, caratterizzate da gravi alterazioni dei meccanismi che regolano i processi di sintesi e maturazione cellulare. In base al tipo di cellule coinvolte le Leucemie vengono classificate in Leucemie mieloidi e Leucemie linfoidi. Dal punto di vista clinico invece e' possibile distinguere forme acute, caratterizzate da un decorso rapidamente infausto nel caso non siano curate, e quelle croniche con un andamento piu' lento e stabile nel tempo. La Leucemia linfoide e' piu' frequente nei bambini e nei giovani adulti, le forme mieloidi sono piu' tipiche dell'eta' adulta. Non e' noto un agente causale specifico delle Leucemie, che sembra essere il risultato finale della combinazione da un lato della costituzione biologica degli individui e dall'altro dalle interazioni degli stessi con l'ambiente in cui vivono o lavorano. Numerose sostanze chimiche quali i solventi, i coloranti oppure le radiazioni ionizzanti rappresentano fattori di rischio accertati per lo sviluppo dei tumori in generale e delle Leucemie in particolare. Le Leucemie acute sono caratterizzate dalla proliferazione di elementi cellulari immaturi. Infatti, la caratteristica fondamentale della cellula leucemica e' l'esaltata capacita' proliferativa associata ad una incapacita' a maturare negli elementi adulti. L'accumulo di queste cellule indifferenziate determina una inibizione dei processi che portano alla sintesi delle cellule normali del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). Le cellule leucemiche proliferano inizialmente nel midollo osseo, passano successivamente nel circolo vascolare per depositarsi a livello di vari tessuti e organi. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un inizio graduale, dominano i disturbi legati alla diminuita produzione delle cellule normali del sangue: anemie, infezioni, emorragie. Le infezioni costituiscono una delle complicanze piu' temibili e in genere si hanno a livello della pelle, delle gengive, dei polmoni, delle vie urinarie. La Leucemia, sia mieloide che linfoide, qualora non venga trattata e' una malattia sempre mortale. La prognosi della malattia e' invece modificata dalle moderne strategie terapeutiche, grazie alle quali si riescono ad ottenere, in una percentuale discreta di pazienti, remissioni della malattia per periodi spesso prolungati. In particolare nelle Leucemie linfoidi dei bambini, i risultati sono incoraggianti: con gli attuali schemi di terapia piu' del 50% dei bambini malati ha la probabilita' di guarire definitivamente. Nelle Leucemie mieloidi la percentuale di remissione e' molto elevata, purtroppo il numero di ricadute e' attualmente ancora elevato. Al fine di migliorare i risultati, negli ultimi anni si e' ricorso al trapianto di midollo osseo, da donatore compatibile; esso e' efficace sia nelle forme mieloidi che linfoidi ed i risultati migliori si sono ottenuti nei soggetti giovani e nei bambini. Le Leucemie croniche sono forme meno aggressive di quelle acute, caratterizzate da un andamento piu' stabile nel tempo. Anch'esse si differenziano in forme mieloidi e linfoidi. La forma mieloide e' una malattia dell'eta' adulta; si caratterizza per un aumento delle dimensioni della milza e per una aumentata produzione di granulociti. Il 95% dei pazienti presenta una caratteristica alterazione cromosomica che si ritiene coinvolta nella genesi della malattia. Mentre la fase cronica della malattia risponde piuttosto bene ai farmaci impiegati per diminuire il numero di granulociti leucemici, la fase acuta appare generalmente refrattaria alla maggior parte dei tentativi terapeutici. La leucemia linfatica cronica e' anch'essa una malattia tumorale dell'eta' adulta e si caratterizza per l'accumulo dei linfociti maturi nel sangue e nel midollo osseo. Le cellule leucemiche possono infiltrare la milza ed i linfonodi. La malattia ha spesso un andamento rapido e spesso non richiede la somministrazione di nessun farmaco. Tipicamente i pazienti presentano una riduzione delle gammaglobuline per cui sono piu' esposti alle infezioni
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LUPUS ERITEMATOSO |
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' una malattia cronica, infiammatoria, ne sono affette in prevalenza donne giovani. Esordisce in maniera subdola (febbricola o febbre, malessere generale e dolori articolari), ma in seguito il quadro può evidenziare lesioni del tessuto connettivo con: * eritema a farfalla (cute) * artralgie (articolazioni) * proteinuria (rene) * ulcerazioni alla bocca (mucose) * psicosi e convulsioni (sistema nervoso centrale). Nel sangue è presente il fattore LE. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia vede l'utilizzo di blandi antidolorifici nei casi lievi fino ai cortisonici o agli immunosoppressori nei casi più gravi |
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