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Le Patologie | ||
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ICTUS E TIA |
DESCRIZIONE E SINTOMI
ICTUS (o apoplessia, stroke) E' un danno acuto cerebrale dovuto a trombosi o ad emorragia cerebrale (vedi) con perdita della coscienza, respirazione resa problematica dalla paralisi del palato molle. In genere è colpito solo un lato, ed in caso di trombosi la paralisi si instaura lentamente così come si assiste ad una progressiva perdita della capacità nel parlare. La gravità dell'ictus è correlata all'estensione ed alla durata del danno ischemico (mancanza di ossigeno) cerebrale. Se il danno occlusivo è 4-6 ore il recupero delle funzioni è molto problematico, per cui occorre intervenire (dal punto di vista medico) entro le prime 2 ore per ridurre al massimo i danni indotti dall'ipossia. TIA (attacchi ischemici transitori o ministroke) I TIA sono caratterizzati da lieve perdita (da pochissimi secondi ad alcune ore) di flusso cerebrale con disturbi tipo assenza, sguardo fisso, perdita fugace della vista (monolaterale), lievi deficit motori o della parola o perdita del senso dello spazio-tempo (tipico il caso di chi "gira a vuoto" non ricordando più dove sta andando e perchè): spesso c'è amnesia per l'episodio. I disturbi regrediscono COMPLETAMENTE. Nel caso dei disturbi di durata breve e media succede molto spesso che il soggetto NON si rende conto di avere un disturbo, attribuendo (quando se ne rende conto) quel disturbo a stress, lombalgia o ai più vari motivi: sono i familiari o gli amici che notano il cambiamento di umore e/o il deficit della parola o fisico. Le cause più comuni di TIA sono le occlusioni delle carotidi con microembolie, ipotensione (in presenza di aterosclerosi), o ipotensione grave da iperdosaggio di farmaci ipotensivi. Il TIA, in presenza di stenosi delle carotidi, è una condizione predisponente all'ictus (vedi). Se non precocemente individuato e correttamente trattato (antiaggreganti) il TIA si ripete e porta in breve tempo all'ictus. CONSIGLI TERAPEUTICI Una volta che la fase acuta è passata è fondamentale attuare un'intensa riabilitazione (motoria, funzionale, della parola ed in parte, se possibile, psicologica) stimolando la cooperazione a livello familiare (essenziale per un aumento delle possibilitè di recupero) |
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IMPOTENZA MASCHILE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'impotenza maschile consiste nell'incapacità (parziale o totale) di arrivare e mantenere l'erezione. L'età NON è un fattore che la influenza. La valutazione di un'impotenza è compito di un gruppo interdisciplinare (Urologo, endocrinologo, specialista in malattie vascolari), di una storia clinica accurata, e con l'ausilio di ecocolordoppler vascolare. Le forme organiche determinano una diminuzioni delle erezioni notturne (misurabili con un apparecchio apposito), mentre in quelle psicogene sono normali. Le forme organiche a genesi vascolare sono curabili con iniezioni intracavernose di prostaglandine |
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INCONTINENZA URINARIA |
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'incontinenza si può presentare più volte al giorno, una volta al giorno o una volta a settimana. NELLE DONNE: si manifesta l'incontinenza urinaria da stress, causata da: * invecchiamento * diminuzione degli estrogeni * interventi chirurgici pelvici * radiazioni * traumi * danni neurologici. Un'altra forma è l'incontinenza urinaria che può presentarsi da sola o associata a quella da stress (incontinenza mista), in genere è idiopatica (di origine non chiara, non definita). NEGLI UOMINI: L'incontinenza urinaria da stress è spesso causata da interventi di prostatectomia radicale. L'incontinenza urinaria può essere causata dall'iperplasia prostatica accentuata. Esistono le incontinenze causate da lesioni neurologiche cerebrali (in seguito a neuropatia diabetica, ictus, Parkinson di grado avanzato, trauma cranico e tumori cerebrali) con danneggiamento dei centri di controllo dello sfintere che controlla la minzione urinaria. NEGLI ANZIANI: l'incontinenza è molto più frequente, ed è dovuta a danno dei lobi frontali cerebrali. CONSIGLI TERAPEUTICI In tutti i casi di incontinenza si devono utilizzare pannoloni per assorbire l'urina che viene "persa" senza che se ne possa controllare l'emissione |
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INDIGESTIONE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'indigestione è la condizione in cui si ha un rallentamento occasionale delle funzioni digestive, con senso di peso allo stomaco, eruttazioni, a volte nausea e vomito, rumori addominali, meteorismo (aria nello stomaco), stanchezza e senso generale di malessere. Tali sintomi di norma compaiono una o due ore dopo aver mangiato. Lo stato della lingua denuncia con chiarezza le cause di tale disturbo: quando la lingua presenta una patina bianca e spessa indica, di norma, un'indigestione da alimenti grassi; una patina giallastra è, invece, sempre segno di abusi alimentari. L'indigestione può essere inoltre causata da un colpo di freddo all'addome o essere la conseguenza dell'ingestione di bevande fredde. Questo disturbo può essere episodico,come dopo eccessi alimentari, oppure frequente, ed in questo caso si parla di dispepsia. CONSIGLI TERAPEUTICI Lasciare l'organismo a riposo per almeno un giorno, assumendo solo thè o menta con limone. Riprendere l'alimentazione solida mangiando solo pane e biscotti secchi. NOTE Consultare il medico se questo disturbo si verifica frequentemente |
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INFARTO DEL MIOCARDIO |
La sclerosi coronarica e' il denominatore comune nella maggior parte dei pazienti che vanno incontro ad infarto. Il primo sintomo di infarto acuto del miocardio e' in genere un dolore profondo, retrosternale, descritto come costrittivo o oppressivo, spesso con irradiazione al dorso, alla mandibola o al braccio sinistro. Il dolore ha caratteristiche analoghe a quelle dell'Angina Pectoris, ma e' di solito piu' intenso e solo scarsamente e transitoriamente alleviato dalla nitroglicerina. Comunque, il dolore puo' essere anche minimo; una percentuale significativa di infarti acuti e' silente o da' una sintomatologia che non viene presa in considerazione dal paziente. I sintomi, le alterazioni all'elettrocardiogramma e/o all'ecocardiografia, e l'aumento dell'attivita' sierica di certi enzimi liberati dalle cellule miocardiche sono espressione del danno subito dal cuore. L'Infarto acuto del miocardio e' cosi' frequente nel mondo occidentale che e' da prendere in considerazione, per prudenza, in tutti gli uomini di eta' superiore ai 35 anni e in tutte le donne al di sopra dei 50 anni quando il sintomo principale e' il dolore toracico. Non di rado il paziente -e talvolta anche il Medico- interpreta il dolore dell'infarto come indigestione che puo' rendere difficile la valutazione. Dal momento che il 50% di tutti i decessi da infarto acuto del miocardio avviene nelle prime due ore e mezza dall'inizio della sindrome clinica, le primissime ore di trattamento hanno un'importanza vitale. Un paziente con sospetto infarto acuto va ricoverato al piu' presto in un ospedale provvisto di unita' coronarica. La terapia -praticata molto frequqntemente in ambiente ospedaliero- consiste nella somministrazione di prodotti fibrinolitici (che "sciolgono") il -sospetto- trombo coronarico: questa terapia migliora la sopravvivenza. L'attivita' cardiaca dopo la guarigione dipende essenzialmente dalla massa di muscolatura funzionante rimasta indenne dopo l'episodio acuto. E' consigliabile tenere il paziente tranquillo a letto per i primi 2-3 giorni, finche' il decorso della malattia non divenga abbastanza chiaro. Il riposo a letto per piu' di un breve periodo determina rapida debilitazione fisica con conseguente ipotensione ortostatica, ridotta capacita' lavorativa ed aumento della frequenza cardiaca sotto sforzo. Ai pazienti senza complicazioni possono essere permessi, dopo 3-4 giorni il riposo in poltrona, i movimenti passivi. Dopo una settimana gli e' consentito andare a piedi al bagno, eseguire lavori non stressanti a tavolino e leggere. La dimissione dall'ospedale dopo due settimane e' ragionevole e senza rischi significativi. L'attivita' fisica viene gradualmente aumentata nel corso delle successive 3-6 settimane. A distanza di 6 settimane dall'infarto acuto se la funzione cardiaca e' ben mantenuta, la maggior parte dei pazienti e' in grado di tornare alle normali attivita' in maniera completa. Una delle conseguenze dell'aumentata sopravvivenza dei pazienti infartuati Þ l'aumentata incidenza (nuovi casi) di pazienti affetti da insufficenza cardiaca
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INFIAMMAZIONE ARTICOLARE - BORSITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La borsite è l'infiammazione che coinvolge la borsa sierosa di un'articolazione, e consiste in una irritazione del rivestimento della borsa o in un maggior accumulo di liquido. Le borse sono delle vescicole che si trovano tra i muscoli e le articolazioni o tra i tendini e le ossa, ed hanno il compito di consentire la massima mobilità dell'apparato locomotore, con il minimo attrito. Le borsiti si localizzano più frequentemente: alla spalla, al gomito e al ginocchio. Sono causate per lo più da un'improvvisa distorsione o lussazione o da una lesione. I sintomi più frequenti sono: dolori violenti (che aumentano di notte e ad ogni movimento), ridotta mobilità dell'arto colpito, gonfiore, arrossamento, dolorabilità alla pressione e sensazione di calore nell'area infiammata. Se non sono curate, si può instaurare un decorso cronico che può durare mesi o anche anni. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia si basa sul riposo e sulla riabilitazione fisica. E' utile l'applicazione di pomate lenitive ed antinfiammatorie e, se necessario, la somministrazione per bocca di farmaci antidolorifici. NOTE Consultare il medico se è presente un accumulo di liquido |
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INFIAMMAZIONE DEL RETTO - PROCTITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La proctite è un processo infiammatorio che colpisce il retto (ultimo tratto dello intestino). Inizia per lo più a partire dallo stato mucoso del retto e può,in un secondo tempo,estendersi a tutte le altre componenti della parete e al tessuto adiacente. Tale fenomeno è caratterizzato da: sensazione di bruciore locale, associata al continuo e urgente bisogno di evacuare, dolore e prurito locale. A volte può essere presente diarrea(con sangue nelle feci) e, nelle forme infettive, anche la febbre. Svariate sono le cause che possono determinare tale infiammazione,essa può essere conseguenza di traumi ripetuti, di malattie a trasmissione sessuale e di altre malattie infettive. Vi sono anche proctiti aspecifiche, cioè di origine sconosciuta. CONSIGLI TERAPEUTICI Sono utili supposte e clisteri medicati a base di antinfiammatori. NOTE Consultare il medico specie in presenza di sangue nelle feci e/o febbre |
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INFIAMMAZIONE DELL'IRIDE - IRITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'irite è l'infiammazione dell'iride, la porzione anteriore colorata, a forma di disco, del bulbo oculare, al centro della quale si trova la pupilla. Le cause principali di tale affezione consistono in: malattie infettive, infezioni locali, malattie reumatiche, processi immunoallergici. I sintomi principali dell'irite sono: fotofobia (intolleranza alla luce), dolore al bulbo oculare, dolore sopraciliare, riduzione della capacità visiva, arrossamento e lacrimazione dell'occhio, alterazione del colore dell'iride e restringimento della pupilla. In taluni casi la malattia si risolve nel giro di una o due settimane, mentre in altri può avere un decorso anche molto lungo. Nei soggetti colpiti da irite non sono rare le ricadute. CONSIGLI TERAPEUTICI Risulta utile l'uso di colliri ad azione specifica. NOTE Consultare il medico per una corretta diagnos |
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INFIAMMAZIONE DELLA BOCCA - STOMATITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La stomatite è l'infiammazione acuta o cronica della mucosa orale. Spesso è localizzata alle sole gengive, o alla lingua e prende rispettivamente il nome di gengivite e glossite. Può essere provocata da agenti pervenuti nel cavo orale direttamente dall'esterno o per via ematica, o da abituali germi presenti nel cavo orale e resi aggressivi da diminuite difese organiche. L'attecchimento dei germi viene di solito favorito dall'azione meccanica di protesi dentarie, dal tartaro, da malattie infettive, da intossicazioni, ecc.. La stomatite è abbastanza comune ed è di norma caratterizzata da arrossamento e formazione di piccole ulcere. Generalmente, il soggetto affetto da stomatite avverte un cattivo sapore in bocca talvolta accompagnato da alito cattivo (alitosi). CONSIGLI TERAPEUTICI Poichè può trattarsi di una malattia infettiva evitare il contatto diretto con altri. E' fondamentale un'accurata igiene orale e l'applicazione locale di farmaci ad azione specifica e l'uso di colluttori. NOTE Consultare il medico specie se la stomatite tende ad estendersi ed a sanguinare |
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INFIAMMAZIONE DELLA LINGUA- GLOSSITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La glossite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, della lingua e può interessarla in modo diffuso o circoscritto. Le cause determinanti sono molteplici:abuso di tabacco, di alcool, ingestione di cibi molto conditi e/o troppo caldi,spigoli taglienti dei denti, protesi malferme, ecc.. Affezioni linguali possono essere inoltre originate da infezioni batteriche della cavità orale, da carenze di vitamine e da reazioni allergiche. Le infiammazioni della lingua in forma acuta si manifestano con: dolore, tumefazione, difficoltà di masticazione, deglutizione e fonazione. Nelle forme croniche la lingua si presenta arrossata, tumefatta con ulcerazioni e con chiazze biancastre. In generale, può anche non essere presente una sintomatologia dolorosa. CONSIGLI TERAPEUTICI Rimuovere la causa che ha determinato la irritazione locale. E' fondamentale un'accurata igiene orale. E' utile l'applicazione locale di farmaci ad azione specifica e l'uso di collutori. NOTE Consultare il medico se la lingua presenta ulcerazioni e tende a sanguinare |
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INFIAMMAZIONE DELLA TRACHEA - TRACHEITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La tracheite è l'infiammazione della trachea (ultima parte della gola - prima dei bronchi). Può essere causata anche da: eccesso di fumo; inalazione per lungo periodo di tempo di sostanze irritanti; vapori; umidità; ecc.. I sintomi della tracheite sono:tosse e respiro affannoso;espettorazione; senso di oppressione e bruciore al torace e dietro lo sterno. In taluni casi può essere presente anche la febbre, di solito accompagnata da senso di malessere generale. Una scarsa ed insufficiente umidificazione dell'ambiente, o la presenza di vapori e polveri, possono aggravare sensibilmente tutta la sintomatologia. Di solito la tracheite è solo parte di una infezione più generale dell'albero respiratorio. Infatti è quasi sempre conseguente a stati infiammatori della laringe e/o dei bronchi. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia è rivolta alla risoluzione dei processi infiammatori che hanno causato la tracheite. NOTE Consultare il medico specie se si avverte un senso di soffocamento e in presenza di febbre |
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INFIAMMAZIONE DELLE GENGIVE - GENGIVITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La gengivite è l'infiammazione delle gengive caratterizzata da arrossamento intenso, tumefazione e dolore locale. Svariati sono i fattori responsabili: fatti irritativi locali (carie, tartaro, apparecchi protesici, scarsa o eccessiva pulizia dei denti, abuso di tabacco, traumi, ecc.); malattie generali;gravidanza;abuso di farmaci; carenze di vitamine. La sintomatologia consiste principalmente in: tumefazione e arrossamento del tessuto gengivale, dapprima limitate alla mucosa presente negli spazi interdentali, in seguito estese a larghi tratti di gengiva; gonfiore; emorragie spontanee. Può anche essere presente una sintomatologia dolorosa. Tra le complicazioni le più frequenti sono: l'infezione acuta, causata dalla flora batterica normalmente presente nel cavo orale; e disturbi della masticazione. CONSIGLI TERAPEUTICI Mantenere la salute delle gengive con lavaggi regolari,dopo ogni pasto,o almeno la sera prima di coricarsi e il mattino.L'idropulsore o il filo interdentale sono molto utili dopo ogni pasto per rimuovere i residui di cibo. NOTE Visite periodiche dal dentista ( almeno due volte l'anno) a scopo preventivo |
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INFIAMMAZIONE DELLE PALPEBRE - BLEFARITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La blefarite è l'infiammazione localizzata al bordo ciliare delle palpebre. E'estremamente frequente e presenta,di solito, un'evoluzione di lunga durata, con spiccata tendenza alle recidive. L'infiammazione può anche interessare la pelle e la congiuntiva nel loro punto di contatto ed anche le ghiandole palpebrali adiacenti. Le cause che creano un terreno favorevole allo insorgere della blefarite sono molteplici: fattori irritanti (fumo,polvere,vento,vapori); scarsa illuminazione dell'ambiente; eccesso di lavoro visivo; l'uso di cosmetici; fattori allergici; carenza di vitamine. I bambini inoltre possono causare l'insorgenza della blefarite sfregandosi ripetutamente gli occhi con le mani sporche. I sintomi principali consistono in sensazione di prurito e di bruciore del margine libero palpebrale. CONSIGLI TERAPEUTICI Seguire un'attenta igiene oculare. Utili sono l'applicazione di colliri e pomate ad azione specifica. NOTE Consultare il medico specie se il fenomeno tende a ripetersi frequentemente |
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INFIAMMAZIONE DELLE TONSILLE - TONSILLIT |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La tonsillite è un processo infiammatorio a carico di una o di entrambe le tonsille. Le tonsille sono fondamentali per la difesa dell'organismo dall'attacco dei germi. Di solito la tonsillite si accompagna ad uno stato infiammatorio generalizzato della gola e può insorgere come malattia a sè stante o insieme ad altri stati morbosi. I sintomi della tonsillite sono: sensazione di costrizione alla gola; difficoltà nella deglutizione,che può essere anche dolorosa (il dolore si attenua con il freddo - es. con un gelato); febbre alta,specie in presenza di una sovrainfezione batterica; tonsille gonfie e arrossate; mal di testa e malessere generale. Se non adeguatamente curata, la malattia tende a cronicizzarsi (specie nei bambini). La mancanza di cure può comportare l'immissione di batteri nel sangue e il conseguente interessamento di altri organi. CONSIGLI TERAPEUTICI Per ridurre il dolore può risultare utile il ricorso a farmaci antinfiammatori. Se l'infiammazione non regredisce nel giro di un paio di giorni è necessario il ricorso ad una terapia mirata a base di antibiotici. NOTE Consultare il medico specie in presenza di febbre |
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INFIAMMAZIONE DELLE VENE - FLEBITE |
DESCRIZIONE E SINTOMI
La flebite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, che interessa la parete di una vena superficiale o parte di essa. Il ristagno del sangue nella vena, causato da una prolungata immobilità, o da una permanenza in piedi nella stessa posizione, o da una pressione (per es. esercitata da giarrettiere troppo strette) che interrompe il regolare flusso del sangue,può determinare l'insorgenza della flebite. Anche la gravidanza può causare una flebite. Infatti la pressione che il nascituro esercita sulle grandi vene interferisce sul libero scorrere del sangue. Inoltre il fumo eccessivo è sicuramente un fattore predisponente allo sviluppo di tale malattia. I sintomi che possono più frequentemente riscontrarsi sono: gonfiore, arrossamento, dolore lungo il decorso del vaso colpito e sensazione di calore nella zona interessata. CONSIGLI TERAPEUTICI Coloro che restano in piedi per diverse ore consecutive devono fare regolarmente del moto. Se il soggetto è un forte fumatore deve necessariamente interrompere tale abitudine. Non indossare reggicalze o ginocchiere strette NOTE Consultare il medico se compare la febbre, se la zona diventa dura, gonfia e dolente |
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