Le Patologie 




  A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Termini da Cercare :    
Nelle:   voci    defizioni 
     
DANNI DA FUMO - TABAGISMO  
I fumatori di sigarette presentano un rischio elevato di morte prematura, di solito per patologie broncopolmonari o cardiovascolari. L'aspettativa di un trentenne normale che fuma 15 sigarette al giorno e' ridotta di oltre 5 anni. Il fumo di tabacco e' un miscuglio di gas e di minute goccioline di catrame; in esso sono stati identificati quasi 1000 componenti. Sebbene alcune sostanze siano filtrate, man mano che il fumo viene aspirato, attraverso il tabacco incombusto, esse vengono ridistillate quando la brace accesa avanza, ed il fumo diventa cosi' piu' concentrato in ogni boccata successiva. Il fumo di sigaretta e' meno irritante di quello di pipa o di sigaro e quindi facilmente inalato. Pertanto il fumo di sigaretta e' piu' pericoloso. Nel catrame sono presenti sostanze cancerogene e co-cancerogene. Le sostanze cancerogene danno inizio alla formazione del cancro; quelle co-cancerogene accelerano la produzione delle neoplasie avviate da altri attivatori. Le sostanze irritanti causano tosse e bronco-costrizione subito dopo l'inalazione del fumo, inibiscono il movimento delle ciglia dell'epitelio bronchiale, stimolano la secrezione della mucosa bronchiale. La nicotina agisce principalmente sul sistema nervoso ed e' responsabile della dipendenza farmacologica della sigaretta. La nicotina ha effetti indiretti sulla circolazione con conseguente tachicardia, aumento della gittata cardiaca, vasocostrizione e aumento della pressione arteriosa. La nicotina inoltre eleva gli acidi grassi liberi nel siero. I gas tossici presenti nel fumo di sigaretta sono il monossido di carbonio, l'acido solfidrico, l'acido cianidrico e gli ossidi d'azoto. Il carbonio si lega all'emoglobina riducendone la quantita' disponibile per il trasporto di ossigeno. Le malattie collegate con il fumo sono: cancro del polmone, bronchite cronica e enfisema, malattie cardiovascolari, neoplasie extra polmonari (della bocca, del faringe, del laringe, dell'esofago), ulcera peptica
     
DEPRESSIONE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' un Disturbo dell'Umore caratterizzato da: * Tristezza * Perdita dell'appetito o aumento di peso * Ansia * Perdita del senso di piacere nel fare cose che (prima) lo procuravano * Mancanza di energia * Perdita di interessi * Senso di disperazione e/o di colpa immotivato * Perdita di motivazioni * Insonnia o ipersonnia * Idee ricorrenti di morte, di suicidio e/o tentativo/i di suicidio. Come si deduce dalla (lunga) lista di disturbi presenti nel depresso, la terapia (farmacologica e psichiatrica) è molto lunga e difficile. Ma il problema è ancora più grave: molto spesso il depresso RIFIUTA le cure, o meglio non accetta di affidarsi a cure mediche, e quindi i rischi della malattia (non ultimo il suicidio) aumentano notevolmente. I costi sociali di questa malattia sono molto alti
     
DERMATITE DA CONTATTO - ECZEMA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La dermatite da contatto, o eczema, è una malattia che si sviluppa quando una sostanza, nei confronti della quale il soggetto presenta un'anomala reattività, agisce sulla pelle. Il meccanismo di irritazione avviene al semplice contatto ripetuto con sostanze come: alcuni metalli(cromo,nichel,cobalto,mercurio); alcuni medicamenti come gli antibiotici; prodotti professionali come il cemento,le vernici, le resine; alcuni indumenti trattati con tinture o coloranti. Ma nella maggioranza dei casi le dermatiti da contatto sono causate da cosmetici come smalti per le unghie,saponi, profumi e detersivi. I sintomi di questa irritazione cutanea sono: prurito e arrossamento, gonfiore, emissione di liquido, bolle e desquamazione. Le manifestazioni della malattia sono limitate alla parte venuta a contatto con la sostanza irritante.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' necessario individuare la sostanza che ha provocato la dermatite. Utile risulta un trattamento locale contro la irritazione cutanea.
NOTE
Consultare il medico se il fenomeno non si risolve ed in caso di reattività eccessiva
     
DERMATITE SEBORROICA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La dermatite seborroica è un'infiammazione della cute caratterizzata da chiazze arrossate con squame (a forma di lamelle, untuose e giallastre), vescicole e croste. A volte può essere presente anche prurito moderato. Si manifesta periodicamente nelle pieghe tra il naso e le guance, dietro le orecchie, sulle palpebre, all'attaccatura dei capelli,al cuoio capelluto e al pube, cioè in tutto quelle zone dove è più ricca la secrezione sebacea. La dermatite seborroica può colpire anche i bambini e, in genere, compare dopo due-quattro settimane dalla nascita con lesioni al cuoio capelluto (crosta lattea) che in seguito si possono estendere ad altre sedi. Di norma si risolve in tempi brevi. Si ritiene che una delle cause della dermatite seborroica sia da attribuirsi a un lievito in grado di produrre acidi grassi che generano irritazioni e lesioni della cute.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Nei bambini, di norma, si risolve senza il ricorso a farmaci. Negli adulti è indicato il trattamento con farmaci locali ad azione antimicotica.
NOTE
Consultare il medico se il fenomeno non regredisce
     
DIABETE IN GRAVIDANZA  
Circa lo 0,1-0,3% delle gravidanze e' complicato dal Diabete materno che va dalle modeste manifestazioni gestazionali che necessitano di una dieta appropriata, al diabete mellito di lunga durata che necessita di una terapia complessa. Bisogna stare attenti, dato che il diabete, di qualsiasi grado esso sia, comporta un alto rischio di morte fetale intrauterina. Una anamnesi familiare di diabete mellito puo' essere indicativa ed una anamnesi di morte fetale inspiegata, o di glicosuria ripetuta nel caso della gravidanza impone l'esecuzione di un test di tolleranza al glucosio. Alle donne diabetiche si deve raccomandare di non avere piu' di due gravidanze, dato che la maggior parte degli studiosi concordano sul fatto che la gravidanza peggiori la malattia. La mortalita' fetale perinatale e' alta: anche effettuando controlli accurati la media e' del 15% nelle pazienti con affezioni di lunga durata o complicate. Molti di questi decessi perinatali sono dovuti a morte intrauterina tra la 36a settimana ed il termine e sono dovuti a gravi anomalie congenite, la cui incidenza e' tre volte maggiore rispetto alla norma e cio' e' probabilmente dovuto alla mancanza di controllo del diabete nella gravidanza iniziale, o a causa della scarsa perfusione della placenta da parte dei vasi materni. Nelle gravidanze diabetiche e' anche frequente un volume di liquido amniotico maggiore di 2000 ml che oltre ad essere fonte di disagio per la paziente e' anche pericoloso per la sopravvivenza fetale. Nel decidere il metodo ed il momento in cui espletare il parto di una gravida diabetica, il medico deve valutare il pericolo di un deterioramento del feto, paragonandolo alle eventualita' della possibile morte di un neonato prematuro frutto di un parto avvenuto prima della 36a settimana. Se i livelli di estriolo nelle urine aumentano e le condizioni materne sono stabili, il parto puo' essere rimandato fino a quando l'epoca gestazionale non garantisce una sufficiente maturita'
     
DIABETE INSIPIDO  
E' una malattia caratterizzata da emissione di grandi quantita' di urina (poliuria) molto diluita, causata da diminuito assorbimento di acqua da parte dei tubuli renali. Il Diabete puo' essere causato da una insufficiente produzione di vasopressina (ormone che provoca il riassorbimento di acqua a livello renale) per una malattia dell'ipotalamo o dell'ipofisi posteriore o da un'anomalia congenita dei tubuli renali che sono insensibili all'azione della vasopressina. Nel primo caso si parla di Diabete ipotalamico, nel secondo di Diabete nefrogeno. Il sintomo principale e' la poliuria che puo' variare da 3 a 10 litri di urina al giorno; cio' comporta disidratazione cui segue sete intensa e quindi necessita' di bere in continuazione (polidipsia) per compensare le perdite urinarie. Il diabete va differenziato da altre cause di poliuria quali malattie renali croniche, diabete mellito scompensato, polidipsia psicogena. La terapia si basa sulla somministrazione di vasopressina sintetica disponibile come spray nasale, nelle forme ipotalamiche, di diuretici tiazidici in quelle renali
     
DIABETE MELLITO  
Malattia caratterizzata da alterazione del metabolismo glicidico, proteico e lipidico. Il paziente diabetico, per una carenza assoluta o relativa di insulina non riesce a utilizzare i componenti nutritivi, specialmente gli zuccheri, pertanto essi restano in circolo e determinano un aumento della glicemia. Il Diabete si riconosce -in assenza di trattamento- per la cronica iperglicemia accompagnata da un aumento della quantita' di urina emessa nelle 24 ore (poliuria), bisogno insaziabile di bere (polidipsia), perdita di peso, che conducono al coma e alla morte se non si instaura una terapia adeguata. Il Diabete e' caratteristicamente una malattia che in tempi lunghi puo' compromettere la retina, il rene, i nervi periferici e comportare un aggravamento della patologia arteriosclerotica cardiaca, dei vasi, degli arti e del sistema nervoso centrale. Il Diabete va diviso in: Diabete insulino-dipendente,caratterizzato da un esordio generalmente brusco e grave, spesso come conseguenza di una malattia infettiva stagionale, che compare in soggetti giovani o in bambini, e necessita di terapia insulinica; il Diabete non insulino-dipendente, che si presenta invece con esordio graduale e in genere colpisce soggetti di media eta', spesso obesi, i quali nella maggior parte dei casi hanno dei diabetici tra i parenti di primo grado; il Diabete collegato alla malnutrizione, e' presente esclusivamente nel terzo mondo, pare per danno del pancreas (l'organo deputato alla produzione di insuline). Le cause del Diabete sono molteplici e non del tutto chiarite, vi sono i fattori ereditari, genetici, ambientali, immunologici, interferenze ormonali e fenomeni acquisiti. Per quanto riguarda la diagnosi, generalmente e' considerato sufficiente eseguire due determinazioni della glicemia a digiuno, che confermano la diagnosi di Diabete nel caso che entrambi i valori di glicemia superino i 140 mg per dl. La terapia del Diabete, se seguita scrupolosamente, consente di ottenere un perfetto compenso glicidico e quindi di evitare le complicanze che costituiscono il maggior problema del paziente: fondamentale e' la terapia dietetica, che -a seconda del quadro clinico- puo' essere sufficiente da sola, oppure essere associata a farmaci antidiabetici come gli ipoglicemizzanti orali o l'insulina
     
DIARREA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La diarrea è un disturbo caratterizzato dalla evacuazione di un maggior volume di feci a consistenza ridotta (a volte anche liquide o semiliquide), più volte al giorno e talora anche durante la notte. Le cause possono essere numerose: un'infezione provocata dall'ingestione di cibi contenenti germi; un'accelerazione delle contrazioni naturali dell'intestino provocata da un colpo di freddo o da ingestione di sostanze chimiche tossiche o ancora dall'assunzione di alimenti aviariati, spesso anche dall'ingestione di alimenti ai quali si è allergici o da una eccessiva assunzione di alcol. Possono essere presenti altri sintomi come crampi intestinali,brucione anale al passaggio delle feci,sensazione di malessere generale. Nei casi più gravi possono essere presenti febbre, indice di infezione, e disidratazione dovuta a perdita di liquidi con le feci.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia dipende dalla causa:se la diarrea è data dall'ingestione di cibi avariati o da un colpo di freddo,di norma cessa spontaneamente. In alcuni casi possono risultare utili farmaci ad azione astringente.
NOTE
Consultare il medico in presenza di febbre, di tracce di sangue o se dura più di due giorni
     
DIARREA DA INTOLLERANZA ALIMENTARE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le allergie (alimentari) consistono in una anomala risposta del sistema immunitario ad una sostanza (allergene) che normalmente non provoca alcuna reazione. L'allergia si realizza dopo che una prima esposizione (ingestione) sensibilizza il soggetto: la seconda esposizione provoca una violenta reazione. Le diarree da intolleranze alimentari sono, quindi, legate ad ingestione di sostanze che, nel tempo, sono diventate allergeni. In caso di sospetto di diarrea indotta da alimenti, e' opportuno attuare la cosiddetta dieta privativa, cioe' eliminazione graduale degli alimenti sospetti, fino ad arrivare all'individuazione di quello responsabile. La terapia consiste nell'eliminazione dalla dieta dell'alimento che scatena la reazione allergica
     
DIFFICOLTA' DI RESPIRAZIONE - DISPNEA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La dispnea consiste nella sensazione di respiro difficoltoso. La difficoltà respiratoria è caratterizzata da un aumento della frequenza e della profondità degli atti respiratori, accompagnata da sensazione di mancanza d'aria e oppressione. Può essere determinata da un'insufficiente ossigenazione del sangue (es. anemie) o anche da un aumento dell'eccitabilità dei centri respiratori (esempio: intossicazioni da abuso di caffè). In condizioni normali il soggetto non ha coscienza dei propri atti respiratori, che divengono sensibili per notevoli sforzi fisici (il tipico fiatone di chi ha fatto una corsa) o in condizioni patologiche. Infatti l'aumento degli atti respiratori risponde alla necessità di riempire fino in fondo i polmoni per compensare la carenza di ossigeno.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Non sottoporre l'organismo a sforzi al di sopra delle proprie possibilità. Se il disturbo è di origine psicologica, può risultare utile l'uso di un blando sedativo.
NOTE
Consultare il medico se compare dispnea a riposo o anche dopo uno sforzo minimo
     
DIGESTIONE LENTA e DIFFICILE - DISPEPSIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La dispepsia è l'alterazione funzionale digestiva che può interessare lo stomaco o l'intestino, o entrambi. Le cause più frequenti di tale fenomeno sono: l'abitudine di compiere pasti abbondanti o di mangiare troppo velocemente, masticando poco; il mangiare cibi troppo conditi e speziati; il mangiare cibi che non si riesce a tollerare (per esempio troppo grassi); il mangiare cibi guasti o alterati; lo stress e l'abuso di alcol. La dispepsia può essere caratterizzata da bruciori e dolori allo stomaco a breve distanza dai pasti, oppure da acidità dopo quattro - sei ore dai pasti con digestione difficile e senso di peso allo stomaco. Malessere, bocca impastata, sonnolenza, mal di testa, tensione addominale, sono altri segnali che avvertono come lo stomaco stenti a tenere il ritmo ed abbia difficoltà a lavorare.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Rimanere digiuni per parecchie ore o per tutto il giorno. Osservare quindi una dieta semplice e digeribile eliminando i grassi animali, i cibi piccanti,le spezie,i formaggi fermentati, le fritture, l'alcol e il caffè.
NOTE
Consultare il medico se si è colpiti da crampi e da dolori addominali intensi
     
DIMINUZIONE DELL'APPETITO - INAPPETENZA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'inappetenza è una forma temporanea di mancanza dello stimolo dell'appetito. Può essere causata da vari fattori: eccesso di lavoro, conflitti psicologici, disturbi gastrici, malattie febbrili, ecc.. Lo stimolo a nutrirsi è regolato da complessi meccanismi che hanno sede nel cervello e che hanno la funzione di elaborare le sensazioni provenienti dall' organismo e dall'ambiente. Infatti l'appetito è influenzato più da fattori emotivi, sociali ed ambientali, che dalla vera e propria necessità di nutrirsi. La moda,l'estetica o anche fattori psicologici possono condurre ad un'alterazione dell'appetito e quindi all'instaurarsi di stati di magrezza che,con il tempo, possono aggravarsi. Se si è oppressi da complessi o da problemi psicologici è quindi opportuno cercare di rimuoverli per evitare l'insorgenza di eventuali fenomeni di inappetenza.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Per influenzare positivamente l'appetito, la prima regola è mangiare con varietà,equilibrio e moderazione. Possono risultare utili farmaci che stimolano l'appetito ed integratori alimentari.
NOTE
Consultare il medico se i fenomeni di inappetenza tendono a ripetersi.
     
DISFUNZIONI METABOLICHE DEL FEGATO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Condizione in cui si ha diminuzione o assenza delle numerose funzioni svolte dal fegato ed e' dovuta a danno delle cellule epatiche.Quan- do il fegato non funziona normalmente la dige- stione e l' assorbimento dei principi nutriti- vi possono diventare un problema. Comuni sono la facile affaticabilita' , l' anoressia, la astenia, la diminuzione delle masse muscolari.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Il maggior nemico per un fegato sofferente e' l' alcol, cosi' come i cibi troppo grassi. Per questi motivi insieme alla terapia farma- cologica si consiglia di seguire una dieta alimentare leggera
     
DISPEPSIA FUNZIONALE  
Termine che indica genericamente un disturbo della digestione e viene spesso descritto come indigestione, gonfiore, senso di pienezza o come dolore rodente, localizzato alla parte superiore dell'addome e al torace. Spesso in aggiunta al dolore epigastrico o retrosternale i pazienti riferiscono eruttazione, distensione addominale e borborigmi. Spesso si possono rilevare stati ansiosi o depressivi. La Dispepsia Funzionale si puo' avere nell'ischemia cardiaca, nel reflusso gastro-esofageo, nella malattia peptica ulcerosa e nella colecistite. Anche l'intolleranza al lattosio puo' simulare questi sintomi. Le cause psicologiche comprendono l'ansia con o senza aerofagia, la somatizzazione nella depressione o l'ipocondriasi. E' importante indagare sulle abitudini intestinali. Una storia di stipsi alternata a diarrea suggerisce come causa un disturbo generalizzato della motilita', quale si verifica nella sindrome del colon irritabile. Uno studio radiologico del primo tratto gastrointestinale e' consigliabile se i pazienti presentano anche perdita di peso, vomito, alterazioni delle normali abitudini intestinali o una modifica della sintomatologia in seguito all'assunzione di cibo. E' consigliabile invece una esofagogastroduodenoscopia per i pazienti con persistenza di una sintomatologia inspiegabile in quanto essa puo' fornire delle informazioni addizionali e riesce ad evidenziare anche minime alterazioni delle mucose. Normalmente una dispepsia senza alcuna evidenza di una affezione somatica sottostante necessita soprattutto di una rassicurazione del paziente e di un trattamento sintomatico appropriato
     
DISTORSIONE - SLOGATURA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La distorsione è una lesione articolare di origine traumatica. Frequentissima nell'età adulta, colpisce più spesso il ginocchio, il collo del piede, il gomito, le dita e la colonna vertebrale. E' provocata da un trauma sempre indiretto, cioè che non agisce direttamente sulla parte lesa, ma impone all'articolazione un movimento esagerato e anomalo. Si manifesta con dolore e gonfiore della articolazione. Nei casi gravi, in cui i legamenti siano stati strappati, sono presenti anche movimenti e atteggiamenti non caratteristici di quella articolazione. Le forme gravi, specie se non trattate in modo tempestivo e adeguato,possono predisporre a futuri cedimenti, ad ulteriori distorsioni o alla comparsa di artrosi. Le distorsioni lievi guariscono, di solito, senza complicazioni.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Borsa di ghiaccio sull'articolazione colpita e assoluto riposo. Creme e lozioni a base di farmaci antiinfiammatori per ridurre il dolore ed il gonfiore.
NOTE
Consultare il medico se si notano movimenti ed atteggiamenti impropri dell'articolazione
     
1, 2, >>